Trattamenti viso: i fillers

I segni del tempo iniziano a farsi vedere sul volto e sulle labbra e non riusciamo ad accettarli oppure, semplicemente ci piacerebbe correggerli per non sentirci più a disagio.
Ecco, i fillers sono trattamenti estetici che, prevedendo l’inserimento di una sostanza all’interno dei tessuti cutanei e sottocutanei, hanno lo scopo principale di andare a correggere gli inestetismi dovuti al passaggio del tempo o anche a cause diverse come, ad esempio, cicatrici lasciate da acne giovanili.

Le domande che spesso mi vengono rivolte riguardo ai fillers sono dovute soprattutto al timore di sottoporsi a un trattamento che potrebbe andare a cambiare il nostro aspetto fisico o il nostro viso.
La prima risposta di rassicurazione è che bisogna sempre affidarsi a un medico estetico, le altre motivazioni le spiego qui di seguito e, spero vi facciano capire bene quali sono le differenze tra le diverse tipologie di fillers esistenti e quali sono quelli che io ho scelto di praticare.

Tanto per capire che tipo di evoluzione hanno avuto questi trattamenti e quante sostanze differenti sono state utilizzate, è bene fare qualche cenno storico a riguardo. Pensate, infatti,  che il primo filler usato in chirurgia estetica, che era a base di olio di silicone, risale alla fine degli anni ‘60. Nel decennio successivo, precisamente nel 1976, a Palo Alto in California, si sperimenta l’uso del collagene iniettabile.
Negli anni ‘80 poi, arriva l’uso del silicone per correggere i segni dell’invecchiamento cutaneo che divenne successivamente vietato, ma nel frattempo vennero sperimentate nuove molecole e i fillers hanno iniziato a conoscere uno sviluppo importantissimo che è anche quello che stiamo vivendo attualmente.

Dunque, il nodo centrale dei fillers, anche come abbiamo visto nel brevissimo riepilogo storico, è il tipo di sostanza che si va a iniettare per andare a ottenere quell’aumento di volume che poi altro non è che il motivo principale per cui si ricorre a questo tipo di trattamento..

I fillers possono essere di tre diverse categorie: riassorbibili o biologici, sintetici e parzialmente sintetici. Vediamoli nel dettaglio.

Riassorbibili o biologici. Sono composti da sostanze biocompatibili che vengono, nel giro di poco tempo, riassorbite dall’organismo senza lasciare traccia.
Gli effetti ottenuti con questo tipo di materiale, quindi, hanno una durata non permanente che può variare da qualche settimana fino a 12 mesi, ma la media si può attestare intorno alle 3-4 settimane.

Permanenti e semi-permanenti.  Sono composti da sostanze parzialmente o interamente sintetiche. Sono anche detti di profondità perché vengono iniettati nella parte meno superficiale del derma.
Hanno una durata decisamente più lunga rispetto ai riassorbibili, ma comportano qualche rischio in più rispetto ai riassorbibili per questioni di intolleranza da parte dell’organismo tanto è che in Italia alcuni di essi sono proibiti.

Per questo, io prediligo l’uso dell’acido ialuronico perché è una sostanza di origine naturale, è versatile ed è biocompatibile. Inoltre, l’acido ialuronico è contraddistinto dall’assenza totale di elementi di antigenicità e di immunogenicità, caratteristiche queste che lo impongono come una vera e propria risorsa nel mondo della medicina con tantissime applicazioni differenti.
Sono le caratteristiche fisiche e molecolari a renderlo molto versatile: l’acido ialuronico, infatti, non va ad alterare l’idratazione della pelle, proprio perché è in grado di legarsi a tantissime molecole di acqua, con il risultato che è possibile riempire le rughe in modo totalmente naturale senza stravolgimenti di sorta.
Ma cosa vuol dire sottoporsi a un trattamento?

Sottoporsi a un’iniezione di filler è cosa relativamente semplice che può avvenire, infatti, nel classico regime di day surgery, senza necessitare quindi di alcun ricovero, e oltretutto le infiltrazioni – siccome effettuate con aghi sottili – non richiedono nemmeno l’anestesia.

Nella fase precedente il trattamento, il medico deve però verificare insieme col paziente alcuni aspetti fondamentali, svolgendo un’indagine anamnestica totale su malattie o allergie, atta ad escludere determinati fillers, cui segue un esame dell’inestetismo a livello cutaneo e quindi una valutazione corretta dei bisogni e delle aspettative.
Spero di aver fatto un po’ di chiarezza su questo tema decisamente attuale. Se così non fosse, potete richiedere un appuntamento nel mio studio di L’Aquila o in quello di Ascoli Piceno così da valutare insieme le vostre singole esigenze.

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